03 Gen Muoversi per cambiare punto di vista. Per dieci minuti.
Mi è piaciuto molto questo libro.
E’ la storia di Chiara, una giovane donna a cui la vita, così come la conosceva, volta improvvisamente le spalle. Perde il lavoro, il marito la lascia e, come accade spesso nei momenti di crisi, Chiara si trova senza punti di riferimento, disorientata e con un’immagine di sè in frantumi.
La sua terapeuta le propone di fare un gioco: fare per dieci minuti al giorno, ogni giorno per un mese, una cosa che non ha mai fatto. In modo ironico e leggero, il libro racconta l’esperienza di Chiara con il gioco e con le infinite nuove esperienze che questo la porta a vivere.
Muoversi, giocare con le cose della vita, cambiare spesso punto di vista aiutano la protagonista ad accogliere realtà che non avrebbe mai immaginato e che la porteranno a scelte sorprendenti.
Questa storia mi ha fatto venire in mente una famosa citazione del padre della psicoterapia Gestalt:
“Il fine della terapia consiste nel far sì che il paziente non dipenda dagli altri e scopra fin dal primissimo momento che può fare molte cose, molte più cose di quelle che crede di poter fare.” Fritz Perls
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